Matteo 8:26

23 Versetti 23-27

È di conforto per coloro che vanno per mare con le navi, e che spesso si trovano in pericolo, pensare che hanno un Salvatore in cui confidare e pregare, che sa cosa vuol dire stare sull'acqua e affrontare le tempeste. Coloro che passano con Cristo sull'oceano di questo mondo devono aspettarsi delle tempeste. La sua natura umana, simile alla nostra in tutto tranne che nel peccato, era stanca e si addormentò in quel momento per mettere alla prova la fede dei suoi discepoli. Questi, impauriti, vennero dal loro Maestro. È così per un'anima: quando le concupiscenze e le tentazioni si gonfiano e infuriano, e Dio è, per così dire, addormentato, questo la porta sull'orlo della disperazione. Allora essa grida una parola dalla sua bocca: "Signore Gesù, non tacere con me, o sono distrutta". Molti di coloro che hanno la vera fede sono deboli in essa. I discepoli di Cristo sono inclini a essere inquieti per le paure in un giorno di tempesta; a tormentarsi pensando che le cose vanno male per loro, e a pensare con tristezza che andranno peggio. Le grandi tempeste di dubbi e paure nell'anima, sotto il potere dello spirito di schiavitù, a volte finiscono in una meravigliosa calma, creata e pronunciata dallo Spirito di adozione. Erano stupefatti. Non avevano mai visto una tempesta così trasformata in una calma perfetta. Colui che può fare questo, può fare qualsiasi cosa che incoraggi la fiducia e il conforto in lui, nel giorno più tempestoso, dentro e fuori di sé, Isa 26:4.

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